I veri gerani sono piante rustiche, che vegetano bene al sole o in penombra, in grado di svilupparsi pressoché in ogni tipo di terreno; la maggior parte delle specie sopravvive all’aperto anche in inverno. Tuttavia, il nome geranio è usato comunemente ma impropriamente anche per individuare il pelargonio, che è invece una pianta più delicata e incapace di superare i rigori invernali; anche il pelargonio fiorisce al sole o in penombra, richiedendo almeno 4 ore al giorno di luce solare diretta, e, come il geranio, vegeta bene in quasi ogni tipo di terreno. Le loro vistose fioriture variano dal familiare color rosso vivo ai più rari rosa e bianco; alcune varietà sono dotate di foglie odorose.
In primavera, dopo che sia cessato il pericolo di gelate, i gerani cresciuti in vaso possono essere portati all’aperto in aiuole o in cassette per fiori; se messe in piena terra, le piante vanno spaziate di 20-40 cm. La concimazione si può limitare a una distribuzione mensile di FERTILIZZANTI poveri di azoto. Per mantenere alle piante un aspetto cespuglioso, si usa togliere con le mani i germogli di nuova formazione, mentre per incoraggiare la formazione di fiori nuovi si levano quelli appassiti. Le innaffiature devono essere regolari nella stagione calda, lasciando che il terreno si asciughi leggermente tra una volta e la successiva.
Per conservare le piante durante l’inverno è bene trasferirle in casa, mettendole nuovamente in vaso; questa operazione deve essere fatta per tempo, prima che sopraggiungano i freddi autunnali. Con l’occasione, raccorciare gli steli a metà della loro lunghezza e usare vasi di dimensioni tali da contenere interamente le radici. Disporre quindi le piante su un davanzale soleggiato o in una serra fresca, poiché i gerani prediligono gli ambienti freschi, con una temperatura minima di 7 °C; essendo le piante particolarmente sensibili ai gas, è meglio escludere i davanzali delle stanze dove siano presenti stufe o uno scaldabagno a gas.
Le innaffiature invernali devono essere regolate in maniera che il terriccio sia sempre appena umido. In primavera le piante vanno nutrite con la somministrazione settimanale di un fertilizzante per piante in vaso, in modo da essere preparate per il successivo trasferimento all’aperto.
Per crescere nuove piante, prelevare in agosto delle talee apicali lunghe circa 10 cm, che provengano da ciascuna talea togliere tutte le foglie tranne tre e metterle lungo i bordi di un largo vaso riempito con una miscela composta in parti uguali di sabbia bagnata e di torba. Porre il vaso cos( preparato in una busta di plastica in cui saranno stati previamente praticati alcuni fori per la circolazione dell’aria, accertandosi che la busta non tocchi le foglie. Collocare quindi il vaso in una serra o su un davanzale soleggiato.
Non appena le talee, dopo 3 o 4 settimane, hanno messo radici, trasferirle in vasi individuali riempiti con un buon terriccio di coltura, che deve essere mantenuto costantemente bagnato. Reinvasare le talee stesse in gennaio o in febbraio utilizzando vasi di misura media contenenti composta.